Condannato per omicidio per aver lasciato l’auto in doppia fila con sportello aperto provocando un incidente mortale

Auto in doppia fila

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 42498 depositata il 1 dicembre 2010, evidenzia l’inasprimento della trattamento riservato agli automobilisti che non rispettano le cautele imposte dal Codice della Strada.

La stessa ha confermato infatti la condanna di un 41enne romano per omicidio colposo, reato nel frattempo estintosi per prescrizione.

Rigettando come infondate le eccezioni della difesa che richiamavano una erronea applicazione delle norme relative al nesso causale, la Suprema Corte ha respinto tale linea difensiva ed ha confermato la ratio della decisione del giudice del gravame, sottolineando che tale la condotta di guida integra il reato di omicidio colposo.

Nella sentenza si sottolinea come “la Corte territoriale, con motivazione adeguata ed immune da vizi logici, ha correttamente motivato in ordine all’addebitabilità dell’evento alla condotta colposa del ricorrente.

Ha sottolineato, infatti, sulla base delle risultanze processuali, che sussisteva un nesso funzionale tra la condotta, posta in essere dal prevenuto in violazione degli artt. 157 comma 7 c.p.e 158 comma 2 lett. c) C.d.S., e l’evento.

La violazione di tali norme di cautela, tenuto conto delle condizioni ambientali descritte dal teste ******, non poteva non rendere di immediata percezione il pericolo così determinato”.

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